Lacernia - lesbiche mediterranee at work
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odi barbare

Una volta Pierpy a un party in rima del Viola-il-Planet! mi disse : - Il Patt è romano, quindi barbaro. - Rimasi un po' scioccata. Poi però mi ricordai del maremmano Carducci e della poesia "barbara" di cui fu Maestro. Le sue odi, che si basano sulle regole latine e greche di un ritmo dato dalla quantità sillabica - vi ricordo che de Saussure, su cui si basa il Vostro Lacan, passò l'ultima parte della vita a cercare anagrammi ripetuti come un codice crittato nei carmina latini - leggo nel mio sussidiario delle elementari chiamarsi barbare perché " tali ( barbare,cioè straniere) sarebbero parse al giudizio dei greci e dei romani ". Carducci, però, come Pierpy, cercò di colmare il gap. Come non dimostrare la propria gratitudine offrendo epigrammi nel bel piattino d'interiora propiziatorie che va sotto il nome barbaro-latino-oscoumbro-bogomilo-bresciano di "satura " ? Viva viva viva le dee !

"I Californi, popolo di vita forse unico, non avendo fra loro società quasi alcuna, se non quella che hanno gli altri animali, e non i più socievoli ( come le api ec ), quella che è necessaria alla propagazione della specie e credo, nessuna imperfettissima lingua, anzi linguaggio, sono selvaggi e non sono barbari, cioè non fanno nulla contro natura ( ... ) "
Leopardi, Giacomo, Zibaldone 3802


Ed ecco a voi la Triade del Pride Padovano 2001

A BIT PROUSTIANA

A bit proustiana -
& that's amore -
A bit lillina
frustami il quorum
a bit cazzona
fucking la baffa
a bit la imma
meglio mia mamma !

a bit vulgaris
a bit marpiona
a bit guermantes
a bit col guanto
a bit scarpetta (... kay )
a bit scarpona
( ...elisione di consonante finale )


A BITE PROUSTIANA - o della fase genitale

A bit proustiana
bite-padovana
io mi affacciavo dalla persiana
non accorgendomi che una lillina
mi farfugliava
nella vagina

a bit proustiana
a big sbattuta
non dirmi mai
" te la sei voluta"


A BITTER PROUSTIANO a Chéèri e al suo
imperituro pride

a bit proustiana
sembravo strana
alla Regina di quella tana

con sataniste
io m'alleai
in un sabbetto di quelli miei

anche nei Media
poi m'imbattei
pur non mangiando polenta e osei

a bit proustiana
a bit sadiana :
non resistetti una settimana

- infin mi dissi " ma sei puttana ! "
e mi riscossi dal mio torpore
pensando fosse
per "that's amore "



21/01/04

Oggi ho finalmente letto "Marcel Proust e i segni " di Gilles Deleuze ( Einaudi, Torino 1966 ) , che è un libro interessante anche se in parte ovvio per una buona lettrice di Proust. Tuttavia penso che se lo avessi letto avrei potuto confutare ancor più le tesi di Beatriz Preciado nel Manifesto contrasessuale, che forse non ha nemmeno dato un'occhiata ai testi di cui parla, dato che la parte più rilevante della lettura deleuziana riguarda proprio la memoria "involontaria" - e ancor più l'arte che su essa si fondi -come essenza, o meglio, sviluppando Bergson in senso soggettivo, come nucleo "virtuale" del tempo :
- Reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti.-

Citazioni :

Solo i segni mondani sono capaci di dare una sorta di esaltazione nervosa, che esprime quale sia su di noi l'effetto delle persone in grado di produrli.
( pag. 10 )

Che cos'è un'essenza, quale ci viene rivelata nell'opera d'arte? Non è altro che una differenza, la Differenza ultima e assoluta.
( pag.42 )

Non esiste intersoggettività se non artistica.
( pag. 43 )

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