Ci è però possibile, parlo per esperienza personale avendo vinto insieme a Francesca Bosi, detta Frantic, il diritto a esporre
nella Biennale Giovani 2001 ( Milano, Sarajevo) con un progetto di arte in mailing list ( lista lesbica monomaniakales ),
elaborare, straniare, copiare e incollare parole e immagini in tempi rapidissimi e in un'interazione collettiva ; impegno
la
cui importanza è stata sottovalutata dalle lesbiche, anche politiche, che lavorano sul web, abituate a svalutare ogni
tipo di linguaggio che implichi
elaborazioni meno noiose delle loro pseudo-teorie quasi gergali e di siti che si occupino di pura informazione , spesso
capziosa, spesso con contorno
di marketing di nicchia e di messaggi surrettizii in stile
para-berlusconiano, dato che il berlusconismo può essere a buona ragione considerato un demone collettivo di tutta l'italianità,
lesbians included :
per molte di loro l'arte è il riposo del guerriero di una fulgida esistenza di engagement, quando va bene, e quando non
si propina per arte il mero attenersi ai doppi capricci butchosi e femmosi dei lesbian look.
Il web per me è stato, parafrasando Lenin, il surrealismo più l'"elettronicità"; collages, sinestesie, rêveries,
automatismi, trance, letteralità, steps,
copia-incolla, correspondances, amour fou, Golem,
opopo-mox : energia ludica, ma anche riflessioni e scelte, interattività in tempo rapido, translocale, e - soprattutto
- friendly.
I creativi della Walt Disney parlerebbero di imageenering, ma da lesbica laica, anarchica e contraria alla divisione
del lavoro e dei ruoli presente
anche fra molte che lavorano sul nostro web, dove si parla di capitane dalle futuristiche idee, di addette alla cambusa
, di bullonatrici e di paria della sala
macchina, non ho dimenticato l'adorniana dialettica
dell'Illuminismo,l'equivalenza di mito e di ratio
sfruttatrice, e ho preferito fabbricarmi i siti da sola, pur non sapendo nulla né di grafica né di html.
Diciamo che ho seguito i programmi facili del sito gratuito di tripod, come nel Novecento una mondina, una sfruttata,
avrebbe potuto imparare a leggere
e a scrivere sui sussidiarii di un corso alla Casa del Popolo.
Materialmente coinvolta nel farmi i siti anche graficamente, in una mimesi dell'attività del corpo dell'artista, ho avuto
la sensazione fisica di ciò
che Nietzsche chiamava "filosofare col martello", e questo senza certo giocare all' upmanship o alla diviiiina
Mulier Faber, ma con un legittimo
orgoglio operativo da bullonatrice e cambusiera di
quel te di Harrods che mi serve per tenermi sveglia quando vengo presa da furor creativo.
Le tripod-templates ( trad. : "mascherine" ) già pronte, alcune parecchio lurid e di cattivo gusto , anche
se appropriate alla dimensione straniante che vorrei manifestare, mettono in luce il trash mediatico
presente in tutti i siti web non elaborati da valide web-designer, cioè quasi tutti i siti e portali lesbici in Italia,
a parte il vecchio monomaniakales.com, ora
defunto causa disoccupazione della finanziatrice, cioè mia.
Il trash è una delle poche cose a non essere più trash, questo il messaggio ; ed è contenuto anche nel film di Ciprì e
Maresco Il Ritorno di Cagliostro, storia di una casa produttrice di film , la Trinacria, fatta da
siciliani del dopoguerra che non sanno assolutamente da che parte si comincia a fare
un'inquadratura o a posizionare una luce : emulazione di Hollywood fallita, risultato = trash. Tuttavia la
Trinacria Film risulta poi essere l'unico reperto autentico, non Kitsch, non edulcorato da falsa
sublimità, e le storie e le fisiognomiche delle persone che si intrecciano al folle progetto costruiscono attorno a sé
una fabula che conta e che ci dice molto sulla materialità e sui rapporti con l'hic et nunc storico e
sociale .
Sto cercando di costruire un particolare web-ring, un collegamento fra siti e blog provenienti dalla stessa "matrix",
ispirandomi a Dany Johnson la lesbica newyorkese di dyxploitation.nu, insuperabile sito camp, che ha inventato con alcune
templates orrende il "sad dykes web ring " per evidenti intenzioni satiriche.
Vorrei lavorare su varii livelli, non solo dettati dalla "citazione" critica o umoristica, pur imprescindibile
per me, di ciò che ritengo non più tollerabile nel chiuso mondo autorefenziale di teoria e prassi lesbica
italiana; dalla main street di lacernia si passa a yalekeys,il sito accademico trash, a due blog (lescrevettes e chiamate
harvard 3131 ) e infine - se e quando riuscirò a linkarlo - anche a un sito di
riflessione - passionale : pag_gap, o del tentativo di un ebdomadario lesbico.
Lacernia è comunque anche una strada a senso unico.
"Strada a senso unico" lo dico ,confermando il debito di gratitudine che ho per Walter Benjamin, proprio in
questi tempi di pseudo-complessità e arroganza più o meno dissimulata delle poche dee o star di ogni età ma spesso di un solo
ceto -la diuturna borghesia progressista - versus le "multitudes" delle peones lesbiche e femministe che fingono
di magnificare,
in zig-zag sconnessi e personalistici più che plurali, in divenire, o semplicemente attuali.
Zig-zag fra le aporie.
Whose site are you on ?
www.lacernia.tripod.com
www.pag_gap.tripod.com
Glossa a piè di pag : questa impaginazione assolutamente non tecnica, con le spaziature che vanno per gli affari loro,
certo non fa Hdemia, non fa locus solus, o polite-pulito, ma crea un sur-effetto : gli " a capo" di una poesia.
Le poete, infatti, sono sotto casa. Non serve solo andare a Bali, o a "Zami", o a Sancta Crux.
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