Lacernia - lesbiche mediterranee at work

Connie x tutte

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Mentre tu, caro Charles, tutto sei men che squisito, questo è certo. Gli artisti non lo sono. Io, lo sono, Sebastian in qualche modo lo è, ma l'artista è un tipo
immutabile: solido, deciso, attento... e ancor prima appassionato, vero Charles?

Evelyn Waugh, da Ritorno a Brideshead
-con dedica speciale da PG a CG

Introduzione ( which is not a dildo ), ovvero " Come in Auf der Marmorklippen" di Ernst Jünger

" Così trascorrevamo le sere in liete cene(...). Sino a
quando il vino era ancor dolce e ancora color del miele sedevamo concordi a tavola, fra pacifici conversari (...)". Così in "Auf der Marmorklippen" di Jünger, così fra A e P quella sera d'autunno in una calda taverna rossastra, fra compagn*, e buoni vini in un calore speciale fra due donne ancora giovani. Et in Arcadia ego.
Così loro. Due donne innamorate nel calore di una calda taverna di campagna. Due buontempone, A e P, e non solo nel viversi liberamente le proprie reciproche passioni, ma anche nel sollazzarsi insieme, nel creare slarghi alle fervide menti, nel non occuparle solo alla metodica ricerca dei propri piaceri, ma anche ad altre, e ben alte, Creazioni. Per il Bene di Tutte, naturalmente; a tanto si spingeva la dedizione della coppia per un ambiente che aveva fatto, fa e farà il possibile e l'impossibile per tenerle lontane, incrementandone quindi, nel tempo, il piacere del trovarsi o del ritrovarsi.
A tale ambiente, e solo ad esso, non a se stesse, s'intenda, esse dovevano la loro più folle e reverente e imperitura Gratitudine.
- Uh ... - mormorò P., la più troglodita, quindi la più femmina, delle due - Sai a me piace Arbasino. Sai, A? mi fa tanto ridere. Grandiosa quella frase " L'errore è stato ossigenarsi a Taranto", non trovi A? -
- A me piacciono le sue cronache di melomane.-
- Hai ragione.-
Andavano sempre meravigliosamente d'accordo quando erano insieme loro due, da sole.
E poi l'idea, l'idea folle di scrivere qualcosa insieme, giusto per evitare almeno per una notte di cadere senza fine l'una nelle braccia dell'altra.
- Perché non facciamo un finto script di un porno?-
- Eh già. Del tipo una cosa ... su Connie Spataro! -
Connie, nota mentore o mentrice glbtq in Itaglia. Ha anche un sito "mtm in acido".
- Ma che titolo gli diamo?-
- "Connie per sempre"? -
- Ma no, sciocca ... "CONNIE X TUTTE"! - disse A , che era la più assennata, quindi la lievemente più "musk", delle due. Dolcissime. Lasciamole alla loro felicità e passiamo a quel che espressero di veramente rilevante ed epocale nel glbtiqqù ( che non è un tiqqun).
E fu quella sera che nacque il breve "cammeo", il piccolo gioiello decostruttivo lesbico che state per leggere, orgogliose e primeve lettrici di lacernia. Et in Arcadia vos.
- Che segni, in quest'inverno grigio e di regime, a partire dalla nostra taverna di compagne, lo smontaggio della sessualità anche lesbica da convegno. Che riflessioni pericolose e solipsistiche scemino, e sia poi una primavera in piazze aperte. Che la vuota stanza del convegno resti aula sorda dove bivaccano stanchi manipoli di colonizzatrici. Che i convegni tornino convegni d'amore. -
- Un pronazzo ... beckettian-buñueliano! Evvai -
Così nel rosso vino dissero queste due gemelle del gol. Così statuirono CONNIE X TUTTE - il pronazz lesbico di un "decostructing con" davvero ganzo, tanto per usare un toscanismo. Per sciacquare il dildo in Arno, come si dice.


SCENA 1 - ou Le dildo retrouvé

- La Signorina Connie Spataro?-
- Sì, c'est moi, mi dicaaa.... -
- Signorì, sono il maresciallo Palombo...-
- Caro maresciallo, state bene? Come sta la Signora?-
- Tutto bene, grazie a Dio, signorì. Ma sentite a me, signorì, buone notizie. I reperti del cui furto aveste fatto denuncia la settimana ultima scorsa sono stati parzialmente invenuti a casa di un ricettatore delle Muracce, quindi pregherei vossia di pervenire al Comando per averne riconoscimento e dovuta restituzione dei reperti medesimi.-
- Ma in che stato sono, mi dica Marescià ... -
- Ottimo, signorì, ottimo ... e massimo, mi permetta signorì ... -
- No, marescià, quello non è Massimo,e non nemmeno John Holmes, se è per questo ... Quello è Rokko... l'itaglianissimo Rokko -
- Scusi a mme, con tutti sti nomi di pronodivi al giorno d'oggi Signorì, capirà... -
Rokko, il nome di un famoso dildo ricavato dal calco in gesso del vergone di Rocco Siffredi, celeberrima pronostar italo-californiana, nonché candidato di Regime alla direzione dell'Istituto di Cultura Itagliana a Los Angeles. Ottimo e massimo dildo. Lo usa anche Pierpy di Brescia, una signorì di quelle a cui pacchi non ne tirano, come si dice.
Ma ora bando alle ciance fallococotte-centripete e domandiamoci sanamente, da vere Itagliane: - MA CONNIE, DOV'E'? - e con un bel tono del tipo - Lo striscione, dov'è? - o l'allegro sfottò che si faceva fra genoani e sampdoriani al Luigi Ferraris quando c'erano ancora i derby di serie A nella Superba. Ma qui niente Connie dov'è, non se ne può parlare. Ogni posizionamento che non sia quello del prono medesimo deve occultarsi a pena poi di incidenti diplomatici che metterebbero a rischio il fulgido e rutilante Superio della Causa GLBTQ. E non sia mai. Solo porno. E sia.
Eccola, Connie, com'è: una mujer absolutamente mediterranea, come si dice, pettoruta e - dato il reperto appena retrouvé dal Palumbo - anche nerboruta. Si fas est superare divos, come direbbe Catullo nella sua poesiola su Saffo.
Con taglio alla Suzy 4 altrimenti detto "mullett", taglio del quale copiosamente gli americani, che sanno di che occuparsi, discettano e cicerano su programmi poi trasbordati da noi su gay tv.
Sull'ordinato secrétaire, fra le petunie, e l'albo romanzotico de' fiori secchi, una vecchia copia einaudi Paperbacks a bit scivertata: il Seminario sulla "Lettera rubata" del grande, dell'immenso Lacan, Jacques.


SCENA 2- Del paradigma dildeico, o musica per organi caldi, o usteron proteron

Era la Villa dove giunse Connie dopo il Comando, con la borsetta Parda Gattoparda ( il Diavolo veste PRAda! ) ben carica della santa refurtiva, una villa floreale eppur gotica. Sita in una delle plaghe più orrende e atre del pre-Chiantishire, presso un botro irto d'acacie e liane, spinoso e disseccato, in una depressione degna del Mar Morto, zona moabita, s'intenda; in breve: uno schifo nel quale nessuna lesbica sana di mente e di pulsioni avrebbe mai osato metter piede. Ma, si sa, si è ancora parecchio abiette anche nel 2004, altro che fare ironia postdatata su The well of loneliness: la mia solitudine sei TU, o almeno così cantava ronzando uno dei dildo di Connie, quello col jingle della telecom incorporato, ça va sans dire.

In una delle camarate al primo piano, diserta dalla folla delle amorose "guérilleres" glbtqù, & zulù, sostavano due corpi allampanati e vogliosi, allacciati dirompenti in un amoroso tipping the velvet reciproco o, come si dice noi in Ciociaria, 69.
- Ancora ( titolo di un seminario lacaniano, NdA ) ancora dai vi prego non fermatevi fatelo ancora - roca e tormentata dall'eccitamento la voce di Connie Spataro risonò in quella porta che l'è anche l'anagramma di Prato, care, come direbbe Lacan.
E un grande Rokko Black oversize e magistralmente portato nonché "esigibile al portatore" come un bell'assegnone regionale glbtq girato alla Pro Loco Pratuense senza passare dal via, come si dice al Monopoli, mise il naso, o Maître, sulla soglia, tronfio di sé e curioso di vedere che aria tirava. Arf arf arf.
Un dildo pratuense E'. L'unica cosa che sa fare, innegabilmente, è essere. Per me è un po'pochino, ma chi si accontenta gode. Da un dildo siffatto e sì ben pasciuto non sono esigibili rimborsi spese. E un vero uomo non mangia quiche. Vi sia chiaro, disobbedienti dei rimborsi spese! Un vuoto, fra le adepte sadiane della Villa, non è mai a perdere.
- I caratteri anali non sono acqua! - ululò Connie Spataro gettando Rokko nella mischia e tentando di sfrangere l'ordo naturalis di quel semplice, vecchio, buon 69 delle due povere adepte minori, il cui unico torto era quello di cercare di venire in pace senza che la cosa divenisse immediatamente un fait public, et de Maîtresse, oltreché pubico, voglio dire.

SCENA 3- Connie's gift - vulgo decostruire il decostruttibile o salvare il salvabile ( leggasi: il culo)?

Entra Rokko. Et incipit Zarathustra, come direbbe un Nietzsche che le nostre paladine Beatriz Preciado e Criss Grammy e Luane Bourges sono le ultime a pensare fosse di destra, dannunziano o cosa, quando ben si sa che Deleuze lo recuperò fin dai primi anni 60, ma lasciamo perdere la cultura e parliamo di cose più strettamente attinenti al Progetto, cioè di culi.
Entra Rokko. Ma dove entra? Non importa il soggetto, o la soggetta. Una vera post-queer se ne fotte di queste inutili cazzate vetero. Anche se ha la cellulite attorno all'imbraco e all' imbarco del suo splendido e faticoso fallone e se non è proprio una jeune-fille, statene pur certe: Essa non sarà mai vetero, Essa sempre propugnerà il Nuovo: - Ecco, io faccio nuove tutte le cose. - Era il Vangelo di San Luca o D'Annunzio o quel cattivone di Nietzsche?
Non importa la soggetta fra le cui "feffes" Rokko si getta. Su una delle due. E l'altra delle due, diciamo, scazzata perché non ha tutte le attenzioni che si debbono a un tipping the velvet reciproco e comme il faut, abbandona la scena.
Si stacca. Scacco pazzaaaa in 69 mosse. Se ne va a fare un esproprio proletario di Ceres al buffet del maniero, sperando che la Maîtresse o chi per lei, una delle brave allevate in apposite vasche per crostacei dall'Innominata, non sia di ronda.
- Sentinella, a che punto è la notte? -
- Ma fatti i dildo tuoi! -
Fine prima decostruzione.

SCENA 4 - Quel che rimane ( ovvero: come in un noir di Pat Cornwell )

- AHI !!!! - disse una delle due ex tipping the velvet rimaste, percossa e attonita dalla robusta e rorida "schidionata", come direbbe Slovskji nella sua mirabile teoria del romanzo, di Connie Spataro.
- NON MI CONFRONTO A QUESTO LIVELLO. - Così secca secca, senza lube, s'intenda ( ahi ahi ahi signora Longari... ) e spaventosamente autoritaria, nelle fosche luci gotiche della Villa, risponde stizzita Connie che con buona lena e spinta profonda sta "posizionando" nelle terga, et more ferarum, anche se non si vede bene a quale livello ( d'ingresso ), l'enorme Rokko. Su e giù fremendo, parecchio Zulu, e parecchio Zami, fors'anche, mi si permetta. E'peggio prenderlo in non si sa quale buco da Connie Spataro o soggiacere al ferino regolamento condominiale della Maîtresse spa- nuova filiale? Ambo. Ambo le cose. Giocatevi un 69/33 su tutte le ruote.
- AHIA! Mi fai male! Sono io che non voglio più confrontarmi su questo livello. Sei una capitalizzatrice anale on my backs. E questo non mi piace punto, Connie Spataro. Abbasso il Capitale! -
Anche la seconda sottoposta al tipping the velvet che Rokko ha cercato di fottersi, fors'anche nella cosiddetta "porte étroite", si alza e se ne va a farsi una Ceres.
Fine seconda decostruzione. E senza che nessuna sia venuta. Grande arte, innegabilmente. Prepotentemente Connie.

NdA: " Non voglio confrontarmi a questo livello", insieme a "Morta lì" è una delle perifrasi con cui nelle filiali delle Nostre si suole indicare quello che in più sani postriboli equipolle a un " vai a fare in ... uno dei due buchi in cui Connie ha cercato di entrare".

SCENA 5 - L'osceno è un fuori scena, sì se lo dice Derrida è senz'altro"vero", ma è pur vero che per Derrida il "vero" non esiste, e allora, come la mettiamo, come la "posizioniamo", 'sta Connie, e 'ste outsider tipping? Ma sai che ti dico? Smettiamo di decostruire e andiamocene a letto, tesoro.

Non so perché io qui, umile cronista di A e P, di queste rare due donne felici, questa specie sempre più in via d'estinzione, abbia dimenticato questa scena. Forse perché non la scrissero. O forse perché l'architraccia, come direbbe Derrida, si sciolse e non fu nemmen più architraccia se non del dormire insieme, forse. Forse perché il vino rosso era scorso fra loro nella calda taverna dei compagn* come un fiume di oblio glbtq e di amore, sì, voglio dirlo anche se vetero, amore dell'umanità in noi, e sangue di vita nelle vene.
Poi, lasciata la taverna, fu come una trance, non una trans, un gap, un fertile stacco a due, una nascita nell'aria fresca della sera: ciò che dovrebbe essere la vita. Ciò per cui qualcuna ancora lotta, fuor delle ville, dei castelli, ma in casa, per strada, in ufficio.
A. disse che dovevano far mettere a Connie degli stivaletti fetish di vinile trash e trans-lucido.
- Bueno - farfugliò P prima di entrare a gambe aperte nel sogno - ... e a chi li facciamo leccare?-
- Non vedo più questa che chiamano "decostruzione", sai P?-
- Non vedo più questo che chiamano "essenzialismo", sai A?-
E P d'un colpo, come soleva fare quando era con A, s'addormentò. Così sperava sarebbe morta un giorno.
In pace e di colpo, entrando a gambe aperte nel sogno.
- Ma per ora, tesoro, è solo un sonno, e sei ben viva,e sia da sveglia che da dormiente sei un gran bel danno per tutte le Connie Spataro e le Maîtresse di questo mondo... - disse alla testa dormiente e angelica la sua
compagna, baciandola fra i capelli.





5 dicembre 2004, nel secondo anniversario del primo seminario queer d'Itaglia. Sperando che si diffonda sempre di più uno stile di vita che sia puro amore. E basta con le ciance. O il Sublime, nell'accezione di Kant ripresa da Lyotard, o NULLA.